Swatch Group

Storia della Swatch Group

La storia della Swatch Group inizia grazie ad Adolph Schild (21/01/1844 – 8/12/1915), che comincia la sua carriera fabbricando ebauches a Grenchen, nel cantone svizzero di Solothurn nel 1890.
Nel 1896, insieme a Stefan Zimmermann fondano la A. Schild & Cie.
Lo scopo dell’azienda era di produrre movimenti di qualità, che avessero tutte le parti intercambiabili.
Il fratello Urs Schild nel frattempo, fonderà la Eterna, che entrerà in gioco più avanti.
Diviene rapidamente uno dei più grandi produttori di movimenti della Svizzera, toccando un picco di 2000 dipendenti, per centinaia di movimenti diversi prodotti.

Il 27 dicembre 1926, a Neuchatel, le banche svizzere aiuteranno Adolph Schild a fondere la sua azienda con la AD Michel S.A. (nata nel 1898 da Adolphe Michel e Jean Schwarzentrub) e la FHF (Fabrique d’Horlogierie de Fontainmelon, nata nel 1793 da Isaac e David Benguerel insieme a Francois Humbert-Droz).
Nasce così la Ebauches S.A.
Lo stesso anno Schild inizia una parthneship con l’orologiaio inglese John Harwood, che aveva già sviluppato movimenti a carica automatica.
Questa collaborazione ha fatto entrare Schild sul mercato degli orologi automatici.
Nel 1927 la Ebauches S.A. produce circa il 75% di tutte le ebauches della Svizzera, mettendo in ginocchio piccoli produttori come FelsaLanderonBovet, OptimaVenere, ecc…

AS non si è mai cimentata in movimenti complicati come cronografi, ma si è sempre concentrata su movimenti a tre sfere e con data, affidabili ed accessibili.

Il dopo guerra

A. Schild è sopravvissuta al 2 Guerre mondiali e alla grande crisi del 1930, anno in cui si potevano contare circa 20 mila orologiai disoccupati.
Il periodo è drammatico e richiede un piano d’azione.
Il progetto della fusione e la creazione di Ebauches S.A. è giusto, ma non è completo.
Quindi il piano di risanamento vede 4 punti:
1) la costituzione di una super Holding che vede la partecipazione delle banche
2) l’acquisizione da parte della Holding della maggioranza di Ebauches S.A.3) la partecipazione finanziaria da parte della Confederazione
4) la concentrazione delle forniture di parti di movimenti quali bilancieri, spirali e quant’altro.

Nasce così il 14 agosto del 1931 la Société Générale de l’Horlogierie Suisse S.A. conosciuta anche come Allgemeine Shweizerische Uhrenindustrie A.G. (ASUAG), che vede come presidente Hermann Obrecht.
Mancano ancora oltre 13 milioni di Franchi Svizzeri per mettere in atto il piano.
Vengono applicati i punti del piano d’azione.
Non è così banale un finanziamento pubblico per un settore privato!

L’11 settembre del 1931 la Confederazione Elvetica entra nell’AUSAG con 6 milioni di Franchi Svizzeri e e concede un prestito di altri 7,5 rimborsabili a partire dal 1934.

Ebauches S.A. da libero sfogo alla sua consolidazione, acquisendo lo stesso anno PeseuxMoserFleurierEd. Kummer per le parti di ricambio, creando la “Fabrique de Balanciers Réunis” e la “Fabrique d’Assortiments Réunis S.A.”.
Per i movimenti completi e orologi completi, acquisisce invece la A. Reymond S.A. ed Eterna.

Auguste Raymond era proprietaria fin dal 1926 della Unitas.
Una volta entrata nell’orbita Ebauches nel 1932, viene suddivisa in Arsa per gli orologi e Unitas per le ebauches.

Nasce la ETA

Stessa sorte toccherà ad Eterna, che continuerà a produrre orologi col marchio Eterna, mentre la fabbrica di movimenti, verrà chiamata ETA S.A.

Nel 1933 vi sono ancora 22 fabbriche di ebauches indipendenti.
Il 15 marzo del 1934 la Confederazione pubblica un ordine del Consiglio, dove vietava la costituzione di nuove fabbriche senza un permesso, a tutela dell’industria orologiera.

Ora l’industria dell’orologeria svizzera è in ordine.

E anche la crisi va migliorando, la domanda per gli orologi svizzeri è in ripresa.
Le acquisizioni continuano ma a ritmo più contenuto.
Nel 1938 vengono acquisite la Gigantic, la Derby, Precimax e la Champagne.
La Glycine viene acquistata invece nel 1942.
Nel 1944 viene acquisita anche la Valjoux S.A.

Il marchio AS

Dal 1939 i suoi movimenti sono contraddistinti da un logo impresso sulla platina sotto al bilanciere, composto dalle lettere AS all’interno di uno scudo.

Tra il 1945 e il 1960, l’orologeria svizzera conoscerà una crescita entusiasmante, passando da una produzione annua di 18,8 milioni di unità a ben 41.

La legge che regola l’apertura di nuove fabbriche viene estesa fino al 1950.

Ma ciò che ha salvato l’industria fino a quel momento, sta per ritorcersi contro.
Cala la fiducia delle banche e piccoli produttori come UniversalMovadoAngelus ed Excelsior vanno scomparendo.

La fine della Seconda Guerra mondiale ha aperto nuove frontiere negli anni 60, e l’import/export vede arrivare da Stati Uniti e Giappone, una nuova frontiera dell’orologeria economica, realtà come Seiko e Timex.
L’industria Svizzera soffre di una particolare frammentazione che vede oltre 3 mila aziende di cui l’80% con meno di 20 dipendenti.

Nasce nel 1966 la Chronos Holding, creando a sua volta il gruppo Synchron nel 1968, che raccoglieva insieme a Cyma Tavannes e GruenErnest Borel e Doxa.
Nel 1967 la Ebauches S.A. acquisisce la tedesca Durowe e la francese SEFEA.
Nel 1971 AUSAG crea la Watch General Co. (GWC) che raggruppa marchi come la OrisMidoCertina, Edox Eterna, e Technos, acquistando anche la Longines che era già proprietaria della Record Watch e della Rotary.

La crisi e la rinascita

La Svizzera produceva 84 milioni di orologi nel 1974.

Ma è il 1975 a portare nella crisi più nera l’industria orologiera svizzera.
Infatti mentre all’estero si producevano orologi al quarzo economici, la Svizzera sottovalutava il disinteresse per l’orologio meccanico.
Ad aggiungersi c’è la crisi petrolifera e la svalutazione del Franco Svizzero, che all’epoca vedeva un 70% del valore andare in fumo.

Nel 1983 la produzione di orologi svizzeri passa da oltre 84 milioni a soli 30 milioni, perdendo così il 65% del mercato.

Nel 1978 l’ASUAG elimina la Syncron,Doxa, Cyma e Borel vengono ceduti.
La ETA e la Schild vengono fusi.
Nel 1980 ASUAG perde 156 milioni di Franche Svizzeri con una produzione che passa da 136 modelli a 40.
Viene venduta anche la Oris.

Ma facciamo un passo indietro, più precisamente il 24 febbraio del 1930.
Louis Brandt et Frères S.A.Omega Watch Co. e la Fabrique l’Horlogierie Tissot et Fils, si fondono per creare la SSIH, con lo scopo di fronteggiare una mancanza: il cronografo.
Entra in scena la Lemania Watch Co. di Marius Meylan, attiva fin dal 1884.
Nel 1932 Lemania viene acquistata dal gruppo SSIH.

Una rivoluzione

I numeri sono importanti: nel 1948 Omega fabbricava oltre 500 mila orologi, contava 1600 impiegati e negli anni successivi alla fusione ne contava oltre 3000 e 7000 nel 1966 con oltre 10 milioni di pezzi venduti.
Nel 1955 l’acquisizione di Marc Favre.
La Eigeldinger viene acquistata nel 1957.
Nel 1961 il gruppo prende di mira Rayville, che all’epoca produceva orologi con marchio Blancpain.
Ma l’interesse era più che altro per i movimenti da donna, non per gli orologi!
Sempre nel 1961 viene acquisito il gruppo Cortébert e nel ’65 la Langendorf Watch Company che produceva gli orologi Lanco.

Tra il 1971 e il 1974, l’americana Hamilton diventa svizzera, a testimonianza dell’inconfutabile supremazia dell’orologeria elvetica.

Ma anche per il gruppo SSIH la crisi del 1975 non tarda a farsi sentire.
Le perdite del gruppo Tissot vanno dal 20% del 75 al 30 del 76.
Nel 1979 Tissot cessa la produzione.
Dal 1971 i dipendenti sono calati di 2000 unità e le perdite si quantificano in quasi 64%.
Le banche sono costrette ad intervenire e affidano la ristrutturazione ad un’azienda specializzata: la Hayek Engineering.
Vengono sciolte la Blancpain, la Lanco, e la ESTH (Economic Swiss Time che fabbricava Roskopf, Buler e Continental).
La Lemania viene affidata ad un gruppo di azionisti insieme a Piaget.
Nel 1982 Blancpain viene venduta a 18 mila Franchi Svizzeri ad un certo Jean Claude Bivier, responsabile del reparto gioielleria in Omega.

L’era Hyek

Tra il 1983 e il 1984 una nuova fusione elaborata da Nicolas Hyek viene messa in atto.
L’idea è quella di sistemare in modo “piramidale” le aziende.
Alla base della piramide c’è la ETA, la fabbrica di movimenti al quarzo, così da garantire una continuità con grandi numeri e prezzi bassi.
In cima alla piramide l’Omega, orologi di fascia alta.
Il nuovo gruppo si chiamerà quindi ASUAG-SSIH, che impiega ben 12 mila persone con un fatturato di 1,5 miliardi di Franchi Svizzeri.
Il gruppo può contare su marchi come Omega, Longines, Hamilton, Tissot, CertinaRado, Eterna e Mido per gli orologi “finiti”.
Per movimenti e componenti la ETA, che incorpora anche la Ebauches S.A. che sostiene la produzione anche degli orologi a marchio Swatch ed Endura.

Nel 1984 si può contare finalmente si di un profitto, seppur limitato.
Le aziende che perdono soldi vengono vendute, e quindi vengono perse la EternaArsa ed Atlantic.

Nasce la Swatch

Nel 1985 Nicolas Hyek non perde l’occasione e acquisisce il 51% del capitale di ASUAG-SSIH, rinominandola SMH (Société de Micro-électronique ed d’Horlogierie S.A) diventando presidente e dando il via alla storia della Swatch Group.

Nel 1997 il gruppo SMH diventa la Swatch Group.
Ad oggi la Swatch Group comprende: Omega, Longines, Tissot, Breguet, Blancpain, Rado, Certina, Jaquet Droz, Glashutte Original, Union Glashutte, Mido, Hamilton, Flik Flak, Endura, Pierre Bal-Main, Calvin Klein, Léon Hatot, Harry Winston, Balmain.
Per la componentistica ed i movimenti: Eta, Valjoux, Frédéric Piguet, Nivarox, Renata, Nouvelle Lemania…
Molti sono i marchi con cui produce apparati elettronici, quadranti, casse, sfere, ecc…

www.swatchgroup.com

Carrello
Home
Account
Cart
Search
Torna in alto