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Omega Flightmaster 910 ST145.013

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Prima serie del 1969.
Cassa in acciaio da 42 mm. per 46 mm.
Spessore 15 mm. per un peso di circa 140 grammi.
Quadrante con contatore delle 24 ore al 9 e lancetta per le 24 ore.
Privo dei secondi continui.
Vetro minerale brevettato.
Pulsanti e corone contraddistinti da un codice colore.
Movimento a carica manuale calibro Omega 910.
Fondello serrato a vite con sagoma del jet DC-8 Super 61.
L’impermeabilità era assicurata fino ad una profondità di 60 metri.

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Omega Flightmaster 910  ref. ST145.013 del 1969.
Si tratta di una prima serie, distinguibile dai due punti che contornano l’indice al 12.
Questo orologio fu ideato e progettato appositamente per i piloti, da Frederic Robert.
È rimasto in produzione fino al 1972.

A distinguerlo è la sua imponente cassa in acciaio svedese da 42 mm. di larghezza per 46 mm. di altezza.
Lo spessore, compreso del vetro, è di 15 mm. per un peso di circa 140 grammi.
Per forgiarla, erano necessari 16 passaggi nella pressa.
Il quadrante grigio presenta un contatore delle 24 ore al 9, ed una lancetta per le 24 ore indipendente e mossa dalla corona al 10.
La lettura è accompagnata da ben 7 lancette in totale, con l’assenza dei secondi continui.
A proteggere il quadrante c’è un vetro minerale dalla leggera bombatura, fissato tramite un sistema brevettato.
I pulsanti e le corone, sono contraddistinti da un codice colore per facilitarne la leggibilità.

Al suo interno troviamo un calibro Omega 910 meccanico a carica manuale con 17 rubini e una frequenza di 21.600 a/h.
Si basa sul più conosciuto calibro Omega 861 con profonde modifiche apportate da Albert Piguet.
Il fondello è serrato a vite, e presenta la caratteristica sagoma del jet DC-8 Super 61.
L’impermeabilità era assicurata fino ad una profondità di 60 metri.

GLI ALTRI

La referenza del Flightmaster ST145.013 presentava due varianti: la prima con le sfere crono arancioni e la seconda con le stesse rivestite in cadmio giallo.
Una terza prevedeva la referenza 345.0801 con cassa e bracciale in oro giallo.
Ne furono prodotti solo duecento esemplari, ma c’è chi abbassa il numero fino a 40.
Il primo cliente per questa versione, fu il Re Hussein di Giordania.

Nel 1971 Omega decide di cambiare il Flightmaster.
Nasce la referenza ST145.06 con calibro 911.
A causa della mancanza di una sfera per i secondi continui, questa nuova versione sacrificava il contatore delle 24 ore al 9 a favore dei secondi.
Anche in questo caso era affiancata dalla referenza 145.036 con lancette rivestite in cadmio giallo anziché arancione.
Grazie ad un o-ring che abbracciava il vetro e che lo manteneva in posizione in caso di decompressione, ne guadagnò anche l’impermeabilità portata dino a 12 ATM.

L’Omega Flightmaster 910 fu testato per funzionante anche in condizioni di gravità e pressione zero.
Per questo una referenza ST145.036  fu scelta anche dal Cosmonauta Alekej Leonov durante l’addestramento Sovietico-Americano in previsione della missione ASTP (Apollo-Sojuz).

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