La Carica di un orologio

La carica di un orologio, nel caso di un pendolo, in cui la forza motrice è il peso, la logica immediata fa pensare che la forza sia costante. Ma non lo è.
Infatti, man mano che il peso scende la forza aumenta (poco) perchè la corda che tiene il peso si allunga aggiungendo altro peso…
Nel caso di un bariletto munito di molla, la forza diminuisce man mano che il bariletto gira.
Ecco un grafico tipico: (fig. 2)

NOTA: La diminuzione della forza non è lineare.

1) Il doppio barilletto
Guardando il grafico, la linea che va da A a B è quasi piatta (costante).
L’idea sarebbe di “utilizzare” solo ed esclusivamente il bariletto dal punto A al punto B.
Per questo bisogna aumentare i giri del bariletto affinchè la durata da A a B sia di 50 ore (2 giorni) come minimo.
Aumentare i giri corrisponde ad aumentare il diametro del bariletto OPPURE mettere due bariletti (o 3 o 4).
Poi bisogna mettere un sistema meccanico che limita i giri del bariletto dal punto A al B, questo sistema si chiama “arrêtage”.

2) La fusée
Questo sistema raddrizza il grafico. Il bariletto è collegato con un fuso mediante una catenella.
Quest’ultima si srotola dal fuso al bariletto.
Il bariletto è cilindrico, invece il fuso ha un diametro variabile.
Quando il bariletto è carico (forza al massimo) la catenella agisce su un piccolo diametro del fuso e man mano che il bariletto gira (perdita di forza) la catenella si srotola su diametri sempre più crescenti.
Poi è il fuso che trasmetterà l’energia (raddrizzata) al movimento di base.

Differenziale

Vorrei portare alla vostra attenzione che la fusée Lange & Sohne è inoltre equipagiata di un differenziale.
Ciò per raggiungere due scopi:

1) Mantenere un erogazione costante dell’energia durante la carica del bariletto.
2) Ridurre di metà l’altezza del conoide.
Il rapporto del differenziale essendo di 2, permette di diminuire l’altezza della fusée e quindi dell’orologio.
NOTA: il differenziale aggiunge dei parassiti di energia, dato che essa passa attraverso gli ingranaggi. (fig. 3)

Quando si dà la carica, si agisce sul conoide.
La catenella si avolge attorno ad essa.
Come è fatto il conoide? Immaginatevi una vite, ebbene la catenella si avolge nella “gola” della vite.
La vite è cilindrica, invece sul conoide “la vite” non è su un cilindro ma su un cono. (fig. 4 e 5)

Sul disegno, B = Bariletto, F = Fusée, R = Ruota che trasmette l’energia alle ruote dell’orologio.
Il bariletto B riavvolge su di sè la catenella con una forza che va decrescendo.
Il conoide viene fatto girare dalla catenella.
La ruota R fissata col conoide fa girare il ruotismo con una forza costante. Ma come?
Quando il bariletto è carico = molta forza = Piccolo raggio del conoide
Quando il bariletto è scarico = poca forza = grande raggio del conoide

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